Per definizione l'occhio pigro o ambliope ha una vista inferiore al normale, pur con occhiali, in assenza di lesioni causate da traumi o malattie degenerative dell'occhio.
Generalmente viene riscontrato in bambini in età scolare (ma anche molto prima se è presente strabismo o molto più tardi se il paziente non si è mai sottoposto a visite oculistiche) e può presentarsi con vista anche molto carente (1-2 decimi).
Questo impone trattamenti occlusivi (la benda sull’occhio migliore per stimolare il peggiore) di varia durata, associati spesso a occhiali.
Il problema è di solito causato da una differenza tra i due occhi: ad esempio, uno molto ipermetrope o miope e l’altro poco o per nulla, il che rende difficile o impossibile tollerare la lente necessaria alla correzione, con il risultato che il cervello inevitabilmente sfrutta e stimola l’occhio migliore e “abbandona” l’occhio peggiore.
In età adulta, se è presente un visus accettabile (almeno quattro-cinque decimi), è possibile “rimettere in moto” questi occhi azzerando con il laser il difetto di vista che sta alla base del problema e ripristinando una buona visione binoculare stereoscopica, ampliando inoltre il ridotto campo visivo di questi pazienti.
In questi casi un occhio resterà dominante ma l'altro potrà finalmente contribuire efficacemente alla funzione visiva del paziente, correggendo almeno in parte l'ambliopia