Femtolasik su cataratta bilaterale

Donna di 45 anni che soffriva di miopia e astigmatismo era stata sottoposta in altra sede, 4 anni prima, ad intervento di cataratta bilaterale per la presenza di opacità congenite del cristallino e di miopia elevata. Tali situazioni, secondo le previsioni dei medici curanti, dovevano essere corrette completamente con quell'intervento di cataratta.
 
La signora lamentava però visione sfocata sia per lontano che per vicino, con mal di testa frequenti e facile affaticamento sul lavoro nonostante l’utilizzo degli occhiali prescritti. La donna si recava più volte a controllo presso il chirurgo che aveva effettuato l'intervento il quale asseriva che non c'erano possibilità di migliorare la situazione, se non mediante l’utilizzo di occhiali per lontano e per vicino che però alla paziente risultavano particolarmente fastidiosi per gli effetti collaterali di cui sopra.
 
La paziente si rivolgeva dunque al Dr Longo e la visita effettuata presso di lui metteva in risalto la buona esecuzione dell'intervento bilaterale di cataratta. Tuttavia, l'inserimento di una lente intra-oculare monofocale, non aveva permesso di correggere minimamente l'astigmatismo originario della paziente, causa di tutti i suoi attuali disturbi.
 
L'esame approfondito della cornea e delle altre strutture oculari permetteva di programmare una correzione dell'astigmatismo (-2 diottrie in entrambi gli occhi) mediante tecnica Femtolasik. L'intervento laser era perfettamente tollerato dalla paziente, la quale il giorno successivo, a causa dell'intervento di cataratta bilaterale che aveva annullato completamente l'accomodazione, necessitava di un +1,50 solo per la lettura prolungata da vicino di caratteri minuti, mentre raggiungeva a occhio nudo i 9/10 per lontano che rappresentavano il massimo visus mai ottenuto dai suoi occhi, anche prima degli interventi e con l'aiuto degli occhiali.
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