Reintervento su pregressa cataratta più lasik

Paziente di 73 anni, operato pochi mesi prima di cataratta in entrambi gli occhi in altra struttura, lamentando sdoppiamento e vertigini, veniva sottoposto a intervento di Lasik dallo stesso medico che l’aveva operato di cataratta, per correggere un forte astigmatismo residuo. 

Dopo l’intervento il paziente accusava ancora senso di vertigine e visione sfocata e il medico gli proponeva la sostituzione di una delle lentine impiantate.

A quel punto il paziente, infermiere professionale in pensione, si rivolgeva al dr Longo per una valutazione approfondita.
Durante la visita il dr Longo ha evidenziato vari errori nei trattamenti eseguiti: nel primo occhio era presente una classica lente monofocale mentre nel secondo era stata impiantata una multifocale, creando una visione molto diversa tra i due occhi. Questo provocava confusione e vertigine.

La scelta eseguita dal medico che ha eseguito l’intervento di cataratta risultava dunque incomprensibile, inammissibile e dannosa.
Oltre a questo la lente multifocale risultava decentrata verso l'alto e, infine, il trattamento Lasik aveva lasciato un astigmatismo ipermetropico elevato per una impostazione errata dei valori da trattare.

Il dr Longo evidenziava visus naturale di 4/10, uno spessore corneale residuo nella norma, un profilo topografico regolare, nessuna anomalia dal punto di vista ortottico, la nota situazione delle lenti impiantate, pressione e retina nella norma.
Fatta la diagnosi e gli esami successivi, il dr Longo ha sottoposto il paziente ad un nuovo intervento nel  risollevamento del lembo esistente che risultava estremamente sottile e correggeva l'astigmatismo ipermetropico all'origine dei problemi del paziente, grazie a un profilo laser-ablativo personalizzato.

Dopo applicazione di una lente a contatto protettiva (tolta il giorno dopo l’intervento) il paziente veniva subito dimesso con il visus naturale di 8/10. Una settimana dopo il visus era 9/10 per lontano e perfetto per vicino con un occhiale leggero da vista (da +2), consentendo al paziente di riprendere tutte le normali attività interrotte da mesi con grave prostrazione psicologica, come la guida e saltuariamente assistenza infermieristica a propri pazienti (iniezioni, medicazioni ecc.)

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