Tecnica Prk e miopia

Il Dr Fabio Longo spiega l'utilizzo della tecnica PRK per l'eliminazione della miopia:

"La Prk è la tecnica che utilizziamo con più facilità nei casi di cornea troppo sottile, o con uno spessore non eccessivo, in cui dobbiamo trattare una miopia piuttosto elevata. In questi casi, usando la Prk, abbiamo la sicurezza di non indebolire eccessivamente la cornea, quindi non rischiamo complicanze post-operatorie e riusciamo a trattare delle miopie anche piuttosto elevate. Nei casi più favorevoli, se la cornea lo consente, riusiamo a trattare miopie persino fino a una dozzina di diottrie (circa 12 diottrie di miopia).

La tecnica Prk ha qualche piccolo svantaggio rispetto ad una Lasik, nel senso che, se siamo obbligati a scegliere questa tecnica, osserveremo un post-operatorio più fastidioso per il paziente con alcuni giorni di fastidio piuttosto intenso.

Tutto si può comunque dominare con la terapia degli antinfiammatori che utilizziamo dopo l’intervento e il risultato è sempre ottimale nonostante i primi giorni di limitazioni funzionali che il paziente dovrà osservare.

L’intervento è assolutamente indolore e consiste nella disepitelizzazione della cornea: lo strato più superficiale della cornea viene allontanato con tecniche diverse, previa anestesia. Dopodiché, il laser lavora sulla parte messa a nudo della cornea e rimodella la cornea di quel tanto che noi riteniamo necessario per mantenere l’immagine a fuoco. Finito questo trattamento, applichiamo una lente a contatto terapeutica che rimane in situ da quattro a sei giorni e viene rimossa dall’oculista alla fine del periodo di osservazione.

Il paziente il giorno dopo l'intervento è già autonomo e vede bene, ma avrà delle limitazioni dovute al fastidio, alla fotofobia e alla lacrimazione profusa. Dobbiamo però vedere questo disagio nell’ottica del risultato finale: qualche giorno di fastidio innegabile ci porta ad un risultato molto stabile e perfetto dal punto di vista qualitativo."
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